Alcuni studenti dimostrano una capacità di apprendimento molto sviluppata rispetto al loro livello di istruzione e ai loro coetanei.
Come aiutare i nostri alunni plusdotati a sviluppare tutto il loro potenziale?

La normativa sugli alunni plusdotati
In Italia i primi strumenti legislativi legati all’inclusione scolastica risalgono al 1977.
In ambito scolastico, per “inclusione” si intende una condizione in cui tutti gli studenti vivono il percorso scolastico in uno stato di equità e di pari opportunità.
Solo nel 2012, con la Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali viene finalmente trattato il tema degli alunni con competenze intellettive “anche elevate, che – per specifici problemi – possono incontrare difficoltà a scuola” e che pertanto “devono essere aiutati a realizzare pienamente le loro potenzialità”.
Il significato di BES ha quindi assunto una prospettiva molto più ampia rispetto a quella di svantaggio. Concetto chiarito dalla Circolare Ministeriale del 22/12/2013 Alunni con Bisogni Educativi Speciali. Chiarimenti.
È infatti corretto includere alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo (definiti “gifted” in ambito internazionale) nell’ambito dei Bisogni Educativi Speciali.
Di conseguenza, lo strumento che ha preso sempre più valore anche per gli studenti plusdotati è il Piano Didattico Personalizzato (PDP).
Quoziente d’intelligenza e plusdotazione
Premesso che il punteggio di QI è solo un indicatore della probabile presenza di plusdotazione, in generale si parla di alto potenziale cognitivo quando una persona ha un punteggio di QI compreso tra 120 e 129 e di plusdotazione quando il punteggio è pari o maggiore a 130.
Gli studenti plusdotati non sono un gruppo omogeneo. Si distinguono dai loro pari età poiché hanno una maggior attitudine in aree quali:
- abilità intellettiva generale;
- specifica attitudine scolastica;
- pensiero creativo;
- attitudine musicale;
- ecc.
Alunni plusdotati e STEM
Secondo LabTalento, il Laboratorio Italiano di Ricerca e Sviluppo del Potenziale, Talento e Plusdotazione dell’Università di Pavia, il 5% degli studenti delle scuole italiane è caratterizzato da un alto potenziale cognitivo. Queste potenzialità, purtroppo, non sempre vengono riconosciute e supportate.
Essere plusdotati non significa pertanto raggiungere automaticamente buoni risultati scolastici. Anzi, una gestione inadeguata degli studenti gifted può produrre casi di abbandono scolastico e problematiche connesse al disagio socio-relazionale.
Come gestire quindi i nostri alunni gifted? Dall’esperienza della prof.ssa Maria Assunta Zanetti, co-fondatrice di LabTalento, sono emerse le ricadute positive di attività di arricchimento estese all’intero gruppo di alunni e volte a mettere in luce il potenziale di ciascun allievo.
Va poi ricordato che l’insegnamento è da sempre strutturato in singole discipline per semplificare la comprensione della complessità. Ma il mondo è interdisciplinare (o transdisciplinare) per definizione.
Ben venga, quindi, l’adozione di metodologie STEM che migliorano le competenze di ragionamento, di problem solving e la ritenzione delle informazioni.
In sintesi, l’allievo andrebbe supportato in un’ottica inclusiva, attraverso una proposta didattica differenziata.
Di prossima uscita

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