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STEM, un nuovo approccio di insegnamento

STEM come innovazione e integrazione: un termine utilizzato per indicare sia le discipline scientifico-tecnologiche sia un rinnovamento nel processo di insegnamento

STEM strategia interdisciplinare

STEM è l’acronimo di Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. La sua creazione, nel 2001, viene comunemente attribuita alla National Science Foundation, un’agenzia governativa statunitense.

Attualmente con STEM si intende una revisione delle metodologie didattiche finalizzata all’integrazione delle discipline scientifiche con quelle non scientifiche.

Tra i motivi alla base dell’interesse per questi aspetti vi è la crescente complessità della realtà: i problemi che oggi l’umanità si trova ad affrontare difficilmente possono essere risolti con l’applicazione di singole conoscenze.

STEM come integrazione delle discipline

STEM può essere considerata come la tendenza ad integrare le varie discipline in maniera più o meno profonda.

Sotto questo punto di vista, posti davanti a un problema da risolvere o a un argomento da trattare, possiamo adottare uno tra i seguenti tipi di approccio:

  • pluridisciplinare, dove il problema, tipico di una disciplina, viene affrontato attraverso gli strumenti di un’altra disciplina;
  • multidisciplinare, dove il problema viene affrontato attraverso gli strumenti di più discipline, con un meccanismo puramente additivo;
  • interdisciplinare, dove il problema viene affrontato attraverso una sintesi coordinata e armoniosa degli strumenti di più discipline;
  • transdiscliplinare, dove il problema viene più affrontato senza che vi sia più un confine stabilito tra gli strumenti delle varie discipline.

Più in generale, l’approccio transdisciplinare all’insegnamento crea uno spazio aperto in cui gli studenti smettono di classificare in singole “materie” ciò che hanno imparato, ma utilizzano invece tutte le conoscenze che hanno assimilato e le abilità che sono in grado di applicare per risolvere problemi nei più svariati campi (sviluppo delle competenze).

Una visione transdisciplinare

L’introduzione del concetto di transdisciplinarità, oggi inteso come superamento delle frontiere, spesso artificiali, che separano e distinguono le varie discipline (cfr. Treccani), viene attribuito a Jean Piaget (link).

Altrettanto rilevanti, in questo campo, sono i contributi successivi di:

  • Basarab Nicolescu, per il quale transdisciplinare è uno spazio che si trova tra le discipline, attraverso le discipline, oltre le discipline”;
  • Edgar Morin, con il libro La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero

Una tale integrazione tra le varie discipline necessita di una modalità di apprendimento attiva, quali ad esempio:

  • Il tinkering (leggi qui il nostro articolo in occasione del Natale), una forma di apprendimento informale in cui si “impara facendo”. Lo scopo è quello di esprimersi e sperimentare, realizzando oggetti con materiali poveri, puntando più sul processo che sul risultato. Questa metodologia rappresenta un approccio costruzionista all’insegnamento delle discipline scientifiche;
  • l’apprendimento creativo del Lifelong Kindergarten (MIT Media Lab), che si regge su quattro pilastri (projects, passion, peers, play);
  • TEAL (Technology Enhanced Active Learning, le “tecnologie per l’apprendimento attivo”), una metodologia didattica che unisce la classica lezione frontale con simulazioni pratiche al computer, tutto questo all’interno di laboratorio opportunamente configurato (per approfondire).

Ovviamente la “riorganizzazione STEM” del curricolo nell’area scientifica necessita di una serie di attività da cui partire e di un sistema di valutazione adeguato.

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