Con ChatGPT l’ingresso dell’intelligenza artificiale a scuola sembra diventare una prospettiva più concreta. Facciamo il punto in questo articolo.

Nelle ultime settimane si è parlato diffusamente di ChatGPT, un software in grado di interagire verbalmente, proprio come un essere umano (tecnicamente un chatbot).
Si basa su tecniche di intelligenza artificiale, come l’apprendimento supervisionato e l’apprendimento per rinforzo, che prevedono trainer umani per “agevolare” l’apprendimento automatico da parte delle macchine.
Rispetto a esperienze precedenti, ChatGPT ha la caratteristica di riuscire a conversare fluentemente in più lingue e di scrivere codici per computer, computer musica, inventare fiabe, saggi ecc., giocare a tris e altro ancora.
La californiana OpenAI, creatrice di ChatGPT, sembra quindi destinata a scrivere un nuovo importante capitolo della storia dell’intelligenza artificiale (argomento di un nostro precedente articolo).
Intelligenza artificiale a scuola: sì o no?
Sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale a scuola, soprattutto sull’uso di ChatGPT da parte degli studenti, si è subito aperto un acceso dibattito. Titoli come «ChatGPT fai compiti» sono all’ordine del giorno.
Alcune scuole statunitensi avrebbero già vietato l’uso di ChatGPT a scuola. Non pochi insegnanti, però, la considerano un’occasione per ripensare la didattica e appropriarsi della tecnologia in modo critico. Si legga a riguardo questo interessante articolo di Wired.
Già da alcuni anni l’Unione Europea si sta interessando agli effetti dell’intelligenza artificiale sulla società.
Di intelligenza artificiale si parla anche nel Piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027), un’iniziativa dell’UE) per sostenere l’adeguamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione all’era digitale.
La Priorità 1 prevede, tra le varie azioni, quella relativa a Intelligenza artificiale e utilizzo dei dati nell’istruzione e nella formazione.
In questa azione si parla di orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati, nell’insegnamento e nell’apprendimento.
Appare evidente la necessità che sia gli educatori sia gli studenti abbiano una conoscenza almeno di base dell’intelligenza artificiale, per essere in grado di utilizzarla in modo critico.
Nell’ottobre 2022 la Commissione Europea ha pubblicato gli Orientamenti etici per gli educatori sull’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati nell’insegnamento e nell’apprendimento.
La versione italiana è disponibile qui sotto.
In un prossimo articolo vedremo piò da vicino in cosa consiste l’uso “scolastico” di ChatGPT .
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