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Giornata mondiale del sorriso

Lo sai che il primo venerdì del mese di ottobre si festeggia la Giornata Mondiale del Sorriso? Quest’anno il 6 ottobre è il World Smile Day!

Giornata mondiale del sorriso

Ti chiederai: «Perché una giornata dedicata al sorriso? Perché la Giornata mondiale del sorriso?»

Ebbene, molti studiosi sostengono che sorridere giova alla nostra vita: un sorriso permette
infatti di sentirci accolti e accettati, facilita le relazioni, migliora l’umore, riduce lo stress,
allevia i momenti di ansia, di paura e persino di dolore, favorisce l’apprendimento.

Inoltre, non solo ricevere un sorriso ci fa stare bene, ma anche donare un sorriso agli altri esercita
un’influenza positiva sul nostro stato d’animo.

Ecco allora che questa giornata rappresenta un invito a sorridere, un gesto gentile per
aiutare a migliorare la vita.

Sorridi, è la Giornata mondiale del sorriso!

(Un modo semplice per iniziare, adatto ai più piccoli ma anche ai più grandicelli).

Per aiutare i bambini a riflettere sui propri stati d’animo e prenderne consapevolezza,
disponiamoli in cerchio e chiediamo: «Cosa provi quando una persona (la mamma, il papà,
un amico, una compagna, la maestra, …) ti sorride?» e sollecitiamoli a esprimere
oralmente le proprie sensazioni.

Dopo il brainstorming, invitiamoli a scrivere su post-it ciò che hanno espresso a voce. I
foglietti verranno poi incollati su un cartellone (già predisposto).

Passeremo poi ad analizzare le diverse espressioni e li guideremo a notare che il sorriso li
mette sempre in una condizione positiva
(ad es. il sorriso della maestra mi incoraggia
oppure il sorriso della mamma mi fa sentire sicura, il sorriso di un amico mi fa passare la
rabbia…). Sarà facile portarli a capire che quando doniamo un sorriso possiamo aiutare gli altri
a stare meglio.

Lo Smile, il simbolo del sorriso

Successivamente domandiamo ai bambini se sanno “qual è il sorriso più famoso al mondo
e dove lo hanno visto”. Può darsi che molti conoscano già lo Smile, la rappresentazione di
un volto sorridente stilizzato, ossia un cerchio giallo con due punti e una linea curva, ma è
possibile che altri non sappiano di cosa si tratti.

Sarà bene, perciò, dopo aver lasciato un tempo adeguato per i loro interventi, recuperare in rete
l’immagine dello Smile e proiettarla, aggiungendo la storia della faccina gialla
sorridente: essa fu creata negli anni ’60 da Harvey Ball per una compagnia di
assicurazioni con lo scopo di ridare vitalità e felicità ai lavoratori in un periodo di calo del
morale. Lo Smile diventò il simbolo del sorriso, del buonumore.

Proponiamo poi ai bambini, imitando Harvey Ball, di creare con il cartoncino una “faccina
sorridente”
e di dipingerla con il colore che più esprime per loro “lo stare bene”.

A lavoro ultimato tutte le faccine verranno appese in classe a ricordo della giornata.

Infine inviteremo i bambini a “regalare un sorriso”: a un compagno, a un amico, alla
mamma, … (lasciandoli liberi di scegliere), un gesto semplice e gentile per far stare meglio
chi sta vicino.

Un passo in più per la Giornata mondiale del sorriso…

(Proposta adatta ai bambini più grandi, già “esperti” nella costruzione di testi narrativi).

Possiamo, come stimolo, proporre agli alunni la lettura e l’analisi della poesia “Il valore di
un sorriso” di Frederick Faber sollecitandoli, attraverso le parole dell’autore, a riflettere
sui vantaggi nel donare e ricevere un sorriso.

Quindi, invitiamoli a “ripescare nella memoria” un’esperienza vissuta in cui un sorriso ha
cambiato radicalmente la situazione iniziale; possiamo aiutarli con domande come:

  • «In quale situazione emotiva ti trovavi e per quale motivo?» ( es. ero triste perché
    …, mi sentivo incapace perché …, ero arrabbiato perché…, mi sentivo inadeguato
    perché…, ecc…);
  • «Dove ti trovavi?», «Quando è successo?»;
  • «Quali sono state le persone coinvolte?»;
  • «Chi ti ha donato un sorriso?»;
  • «Cosa hai provato?»;
  • «Cosa è cambiato in te? E nel tuo umore/comportamento?».

Ciò nel tentativo di far emergere anche gli aspetti più difficili, come le sensazioni provate e i cambiamenti registrati.

Se i bambini dovessero dichiarare di aver avuto un’esperienza in cui loro stessi hanno
donato un sorriso e hanno notato un beneficio nell’altro, ovviamente li stimoleremo con
domande adeguate a narrare quell’esperienza.

Dopo aver dato spazio ai racconti e alle riflessioni orali, illustriamo ora la seguente proposta:

“Ripensando al valore di un sorriso (ricevuto o donato), racconta una tua esperienza.
Attento/a: il testo autobiografico dovrà terminare con la frase: Quel sorriso cambiò completamente il panorama della giornata”.

Ricordiamo ai bambini che, durante la stesura del testo, è bene che:

  • facciano tesoro delle considerazioni emerse nel lavoro orale per rendere il loro
    racconto il più possibile completo e ricco non solo di parti narrative ma anche di
    parti descrittive e riflessive;
  • prestino attenzione affinché la narrazione sia logica e coerente con la frase finale
    fornita.
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