Come fare elettronica e STEM alla scuola primaria usando digital board e tablet grazie alle piattaforme PhET e Tinkercad.
È possibile fare elettronica alla primaria? Come? Perché? Partiamo esaminando le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (2012).
Alla voce TECNOLOGIA per la scuola primaria troviamo un’interessante considerazione sul concetto di laboratorio: «inteso soprattutto come modalità per accostarsi in modo attivo e operativo a situazioni o fenomeni oggetto di studio».
Si legge inoltre che «è precisamente attraverso la progettazione e la simulazione, tipici metodi della tecnologia, che le conoscenze teoriche e quelle pratiche si combinano e concorrono alla comprensione di sistemi complessi».
In Indicazioni nazionali e nuovi scenari (2018) sono state aggiunte alcune interessanti annotazioni, tra le quali quelle sul pensiero scientifico (fondamentale dotare gli allievi delle abilità di rilevare fenomeni […] osservare, sperimentare e raccogliere dati).
Si può fare elettronica alla scuola primaria anche senza materiali, usando solo dei simulatori, compatibili con digital board, tablet e computer “tradizionali”.
Vediamo due esempi.
PhET
PhET Interactive Simulations è una raccolta gratuita di simulazioni dell’Università del Colorado Boulder (si legga questo articolo per una veloce introduzione).
Con il Kit Costruzione Circuiti: Laboratorio Virtuale possiamo far costruire ai bambini piccoli circuiti e verificarne subito il funzionamento (Figura 1).
Possiamo sperimentare i concetti di tensione e resistenza (Figura 2).
Togliere e inserire elementi in maniera semplice, come nei giochi o nei programmi di grafica (Figura 3).
Inoltre, è possibile misurare la corrente con strumenti virtuali che simulano il ben più complesso multimetro (Figura 4).
Tinkercad
Tinkercad, come noto, non serve solo a creare modelli in 3D (di cui abbiamo parlato in questo articolo).
Con questa piattaforma gratuita possiamo “costruire” circuiti, da semplici a estremamente complessi, bruciando un diodo a LED in tutta tranquillità (Figura 5).
Ma è anche possibile simulare una scheda Arduino, programmandola a blocchi, come se utilizzassimo Scratch (Figura 6).
Fino ad arrivare a costruire un carinissimo indicatore di umidità del terreno, che potrebbe poi essere riprodotto realmente ed inserito in un progetto di scienze (Figura 7).
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