L’apprendimento cooperativo è un approccio didattico che porta in classe esperienze di apprendimento sociale.

L’apprendimento cooperativo (cooperative learning in inglese) è un modalità di apprendimento che si basa su piccoli gruppi formati da alunni che lavorano insieme perseguendo obiettivi comuni. Si affianca all’apprendimento individuale, con il quale si integra molto bene.
La base del funzionamento di un gruppo cooperativo è l’aiuto reciproco. Ciascun membro di un gruppo dipende dalle risorse e dal lavoro degli altri.
Come funziona
Il buon esito dell’apprendimento cooperativo in classe dipende da cinque elementi:
- interdipendenza positiva;
- responsabilità individuale e di gruppo;
- interazione faccia a faccia;
- insegnamento delle abilità necessarie a gestire i rapporti interpersonali;
- valutazione, all’interno del gruppo, del raggiungimento degli obiettivi.
Dal punto di vista dell’insegnante, il processo di apprendimento cooperativo in classe si può suddividere in quattro fasi.
Il docente, infatti:
- stabilisce gli obiettivi e organizza i gruppi;
- spiega agli alunni gli obiettivi da raggiungere e l’approccio cooperativo per farlo;
- controlla il lavoro dei gruppi e interviene quando necessario;
- verifica i risultati e valuta.
Una lezione “cooperativa”
Per applicare con efficacia l’apprendimento cooperativo è necessario, da parte dell’insegnante, un lavoro di selezione, in base alla materia e all’argomento, di lezioni adatte a questa metodologia.
Il docente dovrebbe porsi due tipi di obiettivi:
- quelli riguardanti la didattica;
- quelli riguardanti le abilità sociali.
L’area di lavoro (lo spazio dell’aula) va studiata per favorire sia le attività dei gruppi sia la possibilità da parte dell’insegnante di verificare il buon funzionamento di ciascun singolo gruppo.
I materiali didattici possono essere distribuiti a tutti oppure tenendo conto dei ruoli assegnati all’interno dei gruppi. In quest’ultimo caso un alunno avrà solo parte delle informazioni necessarie a portare a termine il compito assegnato.
I gruppi nell’apprendimento cooperativo
La formazione dei gruppi è un passaggio chiave dell’apprendimento cooperativo e anche una sorta di arte che il docente acquisisce nel tempo.
Per quanto riguarda la dimensione, pur non essendoci una regola fissa, si lavora bene quando i gruppi sono formati da 2 a 4 alunni. I gruppi grandi, infatti, necessitano di una maggiore quantità di tempo per lavorare rispetto a gruppi piccoli.
Un altro aspetto da tenere presente è quanto omogenei o eterogenei devono essere i gruppi. Esistono pareri differenti su come creare gruppi veramente eterogenei. Un gruppo eterogeneo viene di norma costituito tenendo conto dei diversi profili di apprendimento degli alunni.
La durata dei gruppi dipende dall’impostazione che vuole dare il docente. I gruppi possono durare una lezione o anche tutto l’anno scolastico.
Ai componenti di ciascun gruppo può essere affidato un particolare ruolo, un po’ come accade ai giocatori di una squadra di calcio. In genere è l’insegnante ad affidare i ruoli, anche se è possibile lasciare che i bambini si accordino tra loro.
Conclusioni
Oggi portare l’apprendimento cooperativo in classe è meno complesso che in passato. Negli anni, infatti, sono state sviluppate diverse tecniche di apprendimento cooperativo.
La tecnica di apprendimento cooperativo Jigsaw, per esempio, basata sulla ricerca inventata e sviluppata all’inizio degli anni ’70 da Elliot Aronson e dai suoi studenti. Jigsaw è stata pensata per migliorare la motivazione degli studenti riducendo contemporaneamente i conflitti tra di loro.
In breve, i contenuti della lezione vengono suddivisi in segmenti e a ogni membro di ciascun gruppo viene affidato solo un segmento di lezione.
L’apprendimento cooperativo, inoltre, aiuta a sviluppare soft skills, competenze trasversali quali la capacità di lavorare in gruppo, la gestione dei conflitti, la flessibilità, la comunicazione efficace ecc.
L’apprendimento cooperativo può anche essere considerato come una strategia di didattica inclusiva che valorizza le differenze.
Per questo può risultare utile per favorire l’integrazione di alunni con bisogni educativi speciali.
Si tratta di una modalità che necessità di un’adeguata preparazione delle lezioni, ma che può dare grandi soddisfazioni grazie all’entusiasmo per l’apprendimento che riesce a sviluppare.
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