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Il fantastico mondo dei fossili viventi

I fossili viventi rappresentano un argomento di grande interesse per bambine e bambini, che consente di applicare metodologie didattiche innovative ed inclusive.

Fossili viventi squalo bianco

Ci sono «canzoni che nascono da sole» cantava Vasco Rossi. Lo stesso avviene per certe unità di apprendimento, almeno nella nostra classe.

Ed è così che, affrontando l’era secondaria e la grande estinzione di dinosauri (e non solo), ci perdiamo parlando della teoria dell’evoluzione di Darwin e arriviamo alla domanda: «ma sono davvero scomparsi proprio tutti i dinosauri?».

Da lì si apre il mondo, inesplorato dai libri di testo, dei fossili viventi

E, come per magia, si attiva un “corto circuito neuronale” che porta alla progressiva realizzazione dell’attività che andiamo a raccontare.

I fossili viventi come mia prima ricerca

L’idea di fondo è stata quella di sfruttare la naturale curiosità delle bambine e dei bambini come motivazione per spingerli a trovare da soli una risposta alle loro domande.

Inseguendo questa logica è stato possibile proporre loro di fare una ricerca, anzi, la loro prima ricerca.

Inizialmente ci siamo prese una settimana di tempo per organizzare idee e materiali. Successivamente abbiamo consegnato ad ognuno degli alunni l’immagine di un “fossile vivente” e la mappa-guida per la compilazione di una semplice ricerca.

Il compito, in breve, consisteva nel trovare le informazioni richieste selezionando le fonti a loro più congeniali: web (Google), intervista a familiari, libri o riviste presenti in casa o reperibili in biblioteca ecc.

Ciascuna ricerca è stata poi “raccontata” ai compagni che, a loro volta, hanno compilato una scheda con le informazioni principali relative a ciascun animale.

L’esposizione

Per rendere il tutto più “professionale” e per catturare l’attenzione del pubblico, abbiamo predisposto una semplice presentazione digitale con le foto degli animali e il nome del relatore.

Sarà che gli animali, specie se inusuali, hanno molta presa sui bambini, sarà che è difficile resistere al fascino del palcoscenico, sarà che siamo tutti figli di Piero Angela e abbiamo ereditato il gene del divulgatore scientifico. Sta di fatto che il giorno dell’esposizione erano tutti pronti ad esporre e a prendere appunti.

La lezione è scivolata quasi in autogestione: un’esposizione dopo l’altra, sempre seguita da una seduta di domande e da un sincero applauso al “prof.” di turno.

Considerazioni didattiche e organizzative

Anche questa attività ha richiesto più tempo per la preparazione dei materiali che per la sua realizzazione.

Per la spiegazione della consegna e per la distribuzione del materiale abbiamo impiegato circa mezz’ora.

L’esposizione di 12 ricerche (alcuni bambini hanno lavorato a coppie) ha richiesto complessivamente 90 minuti.

La scelta di assegnare a ciascuno un animale diverso aveva lo scopo di rendere più piacevole l’ascolto e di motivare gli alunni ad essere chiari nell’esposizione, dato che avrebbero parlato da “esperti” di un argomento noto solo a loro.

Vivere l’esperienza di essere colui che conosce l’argomento tanto bene da poterlo insegnare, soprattutto per gli alunni più fragili, è un’occasione per sperimentare un autentico successo e incrementare l’autostima.

Appendice inclusiva

Nel proporre qualsiasi attività è necessario pensare anche ai bambini che hanno più difficoltà con il testo scritto o poca dimestichezza con il linguaggio orale.

Ovviamente, quando presentiamo un progetto alla classe, è importante trovare il modo di coinvolgere e valorizzare questi alunni.

Per quanto riguarda l’attività descritta, potremmo coinvolgere gli alunni più “fragili” creando dei ruoli “ad hoc”. Per esempio:

  • presentatore dei gruppi, per un bambino o una bambina che ha abbastanza dimestichezza con il linguaggio orale ma poco con il linguaggio scritto;
  • tecnico video, per un bambino o una bambina che non è in grado di seguire la lezione di storia ma ha dimestichezza con la tecnologia).

Nella nostra classe arcobaleno ognuno ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo comune con i propri mezzi e competenze e dobbiamo dire che il risultato è stato davvero soddisfacente. 

La valutazione

Un’attività di questo tipo offre un caleidoscopio di letture:

  1. compito di realtà: la ricerca individuale di fonti, la selezione e la sintesi delle informazioni fino alla stesura di un testo completo è esattamente quello che fanno tutti i divulgatori scientifici nella loro quotidianità;
  2. flipped classroom: in questa occasione noi avevamo fornito una serie di input che sono stati sviluppati e approfonditi a casa in assoluta autogestione con l’obiettivo di trasferire ai compagni quanto appreso;
  3. produzione di un testo scritto: la ricerca è un testo di tipo informativo che deve comunque rispettare una sua sintassi. Nel nostro caso, dopo aver ascoltato le esposizioni degli alunni, non abbiamo nemmeno sentito il bisogno di leggere con attenzione “chirurgica” gli elaborati. Bastava guardare la cura con cui avevano scritto i testi e colorato i disegni per confermare l’impegno);
  4. esposizione: nel momento in cui hanno dovuto spiegare alla classe le caratteristiche, le abitudini e le curiosità dell’animale che avevano studiato, gli alunni hanno dovuto strutturare un discorso chiaro, utilizzando termini appropriati. Inoltre, hanno saputo rispondere alle domande dei compagni anche andando a ritrovare nel loro testo le informazioni che non avevano memorizzato;
  5. prendere appunti: ogni alunno ha ricevuto un fascicoletto con 12 schede da compilare durante l’esposizione, con le informazioni principali. Il compito assegnato era quello di scrivere solo le “parole chiave” e fare domande, al termine dell’esposizione, nel caso in cui qualche informazione fosse stata omessa o fosse semplicemente sfuggita. Questa attività costringe a prestare attenzione, ad esercitare la memoria a breve termine, ad interagire, a formulare domande chiare e pertinenti.

Ciascuno di questi parametri può essere facilmente valutato secondo i quattro livelli canonici, imposti dalle ultime normative ministeriali. 

Possiamo utilizzare una semplice tabella e inserire i nomi nei livelli corrispondenti. Sul registro i livelli diventano numeri che, se necessario, vengono ridotti a media, che verrà a sua volta tradotta in un gratificante giudizio finale adeguato ai documenti di valutazione. 

L’età insegna la resilienza, la flessibilità e… il bisogno di sopravvivere!

(4)(3)(2)(1)
OBIETTIVO RAGGIUNTOPROVA BUONAPROVA SUFFICIENTEPROVA NON SUFFICIENTE
OTTIMOBRAVOBENE / BENINONON SUPERATA
Hai esposto in modo chiaro, usando un linguaggio corretto e hai saputo rispondere a tutte le domande.Ti sei impegnato e hai fatto del tuo meglio
Hai fatto un buon lavoro anche se forse potevi essere un pochino più preciso/attento.
Hai svolto il  lavoro ma potevi impegnarti di più.
La tua esposizione poteva essere curata/precisa.
Non hai svolto il tuo lavoro, perché?
Lavoro svolto in modo parziale/incompleto/ incomprensibile.

I materiali

Questa scheda, stampata fronte e retro (ne risultano 4 copie su un foglio A4) è stata consegnata ai bambini e utilizzata per prendere gli appunti durante l’esposizione.

Anche le figure degli animali sono state consegnate in modo che gli alunni potessero ritagliare l’immagine e incollarla sulla scheda degli appunti nell’apposito spazio, osservando la somiglianza con la foto proiettata alla digital board.

I fossili viventi che abbiamo presentato:

  • armadillo;
  • coccodrillo del Nilo;
  • lantimeria;
  • echidna;
  • drago di Komodo;
  • iguana;
  • limulo;
  • nautilus;
  • medusa;
  • squalo bianco;
  • ornitorinco;
  • pangolino.
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