Il 4 gennaio si celebra la Giornata mondiale del Braille. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel mondo ci sono oltre 250 milioni di persone con disabilità visiva. In Italia sono circa 1,5 milioni, di cui 220.000 ciechi. Con questa giornata speciale si vuole aumentare la consapevolezza dell’importanza del braille nel contribuire alla piena realizzazione dei diritti umani per le persone non vedenti e ipovedenti.

La recente pandemia di COVID-19 ha rivelato quanto sia importante avere informazioni essenziali in formati accessibili. A quasi due secoli dalla sua invenzione, il Braille rappresenta ancora un mezzo di comunicazione fondamentale.
Louis Braille, l’inventore del codice
La data del 4 gennaio, scelta dall’Assemblea generale della Nazioni Unite nel 2018, corrisponde al compleanno di Louis Braille (1809 – 1852), l’inventore dell’omonimo codice che permette alle persone non vedenti e ipovedenti di leggere e scrivere.
Braille, persa la vista in giovanissima età a causa di un incidente nella bottega paterna e alla conseguente infezione, a dieci anni entrò in un istituto per giovani ciechi, di cui in seguito divenne professore.
A dodici anni modificò un metodo di lettura e scrittura in rilievo proposto da un militare francese, inventando così un nuovo sistema che prenderà il suo nome.
Come funziona il Braille
Il Braille è un sistema tattile per la lettura e la scrittura basato su matrice di 6 punti, disposti su 3 righe per 2 colonne. Praticamente si legge… con le dita!
Considerato che ogni punto può essere messo in rilievo oppure no, ogni matrice di 6 punti presenta 26 possibili combinazioni, quindi ogni matrice può rappresentare un simbolo scelto tra 64 simboli possibili (lettere, cifre, segni di punteggiatura ecc.), spazio incluso.
Nei decenni il numero di pubblicazioni disponibili in Braille è andato via via aumentando. Il web ha poi ridotto eventuali problemi di reperibilità.
Alcune biblioteche, poi, sono specializzate in testi in Braille. Ad esempio la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”.
Fondata a Genova nel 1928 e trasferita a Monza nel 1943, oltre che per una collezioni di libri e riviste si è da sempre contraddistinta come centro stampa sempre al passo con l’evoluzione tecnologica al servizio dei lettore ipovedenti o ciechi.
Un pubblicazione cartacea in Braille appare come nell’immagine riportata sotto.
Oltre che su supporto cartaceo, è possibile leggere testi in Braille anche attraverso un apposito dispositivo in cui le lettere si “formano” una riga alla volta grazie a una serie di cilindri a scomparsa.

La scrittura in Braille
Un tempo scrivere in Braille era piuttosto laborioso. Si doveva infatti lavorare a mano, operando a specchio sulla facciata opposta della pagina, utilizzando un punteruolo.
Oggi esistono tavolette di varie dimensioni che rendono più semplice questo compito. E per chi vuole scrivere a computer già da molti anni sono state introdotte le tastiere Braille.

Benché più costose delle stampati che siamo abituati a utilizzare a casa o in ufficio, le stampanti Braille di ridotte dimensioni sono sempre più accessibili.

Braille Neue, un font inclusivo
Nel 2020 il designer giapponese Kosuke Takahashi ha presentato un font innovativo che combina l’estetica dei caratteri tradizionali con i punti in rilievo tipici del Braille.
Iniziative del Ministero dell’Istruzione e del Merito per la Giornata mondiale del Braille
Dal 4 al 9 gennaio e dal 21 al 28 febbraio, presso la Biblioteca “Luigi De Gregori” del Ministero dell’Istruzione e del Merito, sarà possibile visionare alcune opere in Braille, soprattutto ausili didattici degli anni Venti del secolo scorso.
Maggiori informazione in questa pagina web.
Siti web di interesse
Sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – IAPB Italia onlus
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Note
In Italia è più nota la Giornata nazionale del Braille, istituita nel 2007 (quindi ben prima della Giornata mondiale del Braille) e che si celebra il 21 febbraio di ogni anno.
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