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Motori di ricerca

I motori di ricerca sono servizi indispensabili per navigare agevolmente nel web. Capire come funzionano è importante per gli adulti di domani. Ne parliamo in questo articolo.

Motori di ricerca

Nell’ambito della scienza dei computer, un motore di ricerca è un sistema progettato per trovare informazioni in un sistema informatico.

Benché sia comune associare “Google” al termine “motore di ricerca”, in realtà esistono vari tipi di motori di ricerca, come le applicazioni “desktop search”, in grado di effettuare ricerche nelle memorie fisse (hard disk, unità USB ecc.) di un computer.

Chi possiede un MacBook di Apple, per esempio, può avviare il motore di ricerca Spotlight semplicemente premendo contemporaneamente i tasti command e spazio.

Apple motore di ricerca Spotlight
Interfaccia di ricerca di Spotlight

I motori di ricerca più conosciuti sono, comunque, i motori di ricerca web. Il primo, W3Catalog, venne introdotto nel 1993, appena un paio di anni dopo la presentazione del Word Wide Web (ne abbiamo scritto qui).

Il ruolo centrale dei motori di ricerca

Perché i motori di ricerca sono così importati? Perché se ne dovrebbe parlare anche a scuola?

Il web rappresa una sorta di gigantesca biblioteca e, quindi, una fonte di conoscenza utilizzata da insegnanti e studenti.

Ma quanto è grande questa “biblioteca”? È impossibile quantificare con precisione quante “pagine” web (o altre risorse) facciano attualmente parte di questo servizio Internet. Alcuni dati possono essere reperiti nel sito WorldWideWebSize.com. Si tratta comunque di numeri enormi.

Diversi anni fa Umberto Eco tenne un intervento all’Università di Pisa il cui titolo è ancora oggi illuminante: “La cultura è anche capacità di filtrare informazioni”.

Il ruolo dei motori di ricerca web è, quindi, fondamentale.

Dal punto di vista dell’interfaccia utente, la maggior parte dei motori di ricerca è “testuale”. In questo caso la cosiddetta query di ricerca è costituita da un insieme di parole che identifica il concetto cercato. Tali parole possono essere scritte o dettate.

Per dare risposte corrette in tempi brevi, un motore di ricerca “indicizza” di continuo il web attraverso una continua “scansione” delle risorse disponibili che lo compongono.

Di fronte a una nostra richiesta, un motore di ricerca ci presenta una serie di risultati che dipendono da molteplici parametri, spesso non completamente noti all’utente finale.

A seconda dell’algoritmo utilizzato, motori diversi possono fornire risultati diversi di fronte alla medesima richiesta.

La crescente importanza dei motori di ricerca ha generato almeno due fenomeni rilevanti:

  • il cosiddetto Google Effect, cioè la tendenza delle persone a non ricordare informazioni che possono essere facilmente reperite con una ricerca online;
  • la bolla di filtrataggio, ovvero una stato di isolamento intellettuale che si verifica quando un software applicativo ci presenta una serie di contenuti filtrandoli anche in base alle informazioni che ha su di noi (gusti, interessi ecc.).

Motori di ricerca alternativi a Google

Secondo il sito StatCounter, Google è di gran lunga il motore di ricerca più usato in Italia, ma non è l’unico disponibile.

Tra le alternative più note a Google troviamo Bing, il motore di ricerca di Microsoft, e DuckDuckGo.

DuckDuckGo è particolarmente interessante perché dichiara di garantire la privacy degli utenti e di evitare la creazione di “bolle di filtraggio” grazie a risultati “personalizzati”.

Ricerche sicure per bambini

Alcuni motori di ricerca filtrano i risultati allo scopo di renderli sicuri e adatti ai bambini. Tra questi Kiddle ha avuto una certa popolarità qualche anno fa.

È comunque possibile impostare Google affinché filtri i contenuti “espliciti” (pornografia, violenza…) dai propri risultati di ricerca.

Maggiori informazioni sull’opzione SafeSearch di Google possono essere trovate qui.

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