Poko ci propone un’alternativa ai classici costumi: un’idea sostenibile, creativa e divertente
Travestirsi è uno dei giochi più amati da bambini e bambine e il Carnevale è una delle migliori occasioni dell’anno per farlo. I costumi più gettonati rimangono quelli degli eroi e delle eroine dei cartoni animati, completi di tutti i dettagli e gli accessori del caso. Ma, almeno in ambito scolastico, proviamo a proporre agli alunni un orizzonte differente!
Mi travesto “da te”!
Anche per celebrare questa occasione dell’anno, Poko ci invita a trovare soluzioni creative con un occhio di riguardo al tema della sostenibilità. Come? Ad esempio chiedendo agli alunni di assumere le sembianze di qualcuno che conoscono molto bene. Non di un personaggio con superpoteri, ma di un loro familiare.
L’insegnante potrebbe avviare questa attività in classe: “In chi vorresti travestirti? Ti piacerebbe “indossare i panni” dello zio preferito, del papà quando cucina, della nonna quando chiacchiera con le amiche? Perché?”
A casa i bambini saranno coinvolti nell’elaborazione del proprio “costume”, possibilmente scegliendo insieme all’adulto prescelto i vari indumenti e accessori.
Con i più grandi l’attività potrebbe anche costituire un lavoro di produzione scritta per Italiano.

Una festa in maschera speciale
Possiamo organizzare una festa in classe prima della ricorrenza di Carnevale. Gli alunni porteranno da casa vestiti, accessori ed eventualmente quanto serve per il trucco. Sarà sicuramente molto divertente per loro cercare di indovinare “il personaggio” in cui si sono travestiti i compagni e ancora più buffo sarà l’effetto che faranno abiti o scarpe troppo abbondanti.
Si potrà prevedere anche un “momento delle presentazioni”, in cui ciascun bambino presenterà la propria “maschera”, magari illustrandone le abitudini o i comportamenti caratteristici. Per esempio: “Mi chiamo Michele e sono il nonno di Giuliana. Amo molto andare a spasso con il mio cagnolino Birba e dipingere. Per questo ho sempre le camicie sporche di colore…”.
Contro lo spreco tessile scambiamoci accessori inutilizzati!
Produrre un indumento ha un grande impatto ambientale, dall’utilizzo di acqua alle emissioni di CO2. Prendendo spunto dall’idea di indossare gli abiti di qualcun altro, si potrebbe anche pensare di improvvisare in classe una “festicciola dello scambio”, durante la quale i bambini, con l’approvazione dei genitori, potranno scambiarsi alcuni semplici accessori che giacciono inutilizzati nei loro armadi. Lo scambio con i compagni di una vecchia cintura, di un pennarello o di un astuccio rappresenterà l’occasione per parlare in classe del valore degli oggetti e della possibilità di un loro riutilizzo.
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