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Il teatro dei burattini

Come realizzare un compito di realtà alla portata di tutti con il teatro dei burattini. Un’esperienza esaltante per alunni e alunne.

Teatro dei burattini a scuola

Il teatro è una forma di arte che risulta quasi sempre molto gradita ai bambini di tutte le età. Recitare un ruolo consente loro di gratificare il bisogno di ricevere attenzione ma nel contempo li solleva dall’ansia da prestazione che accompagna un’esposizione o un’interrogazione.

L’esperienza del teatro è esaltante per i bambini e si adatta benissimo alla progettazione di veri “compiti di realtà”, dove naturalmente ciascuno trova un ruolo adeguato alle proprie capacità.

Nel teatro i ruoli sono diversi, oltre agli attori abbiamo costumisti, scenografi, presentatori ecc. Anche chi ha difficoltà con la lingua o chi è addirittura intimorito dal palcoscenico, ha la possibilità di dare il suo contributo stando “dietro alle quinte”.

Le ricorrenze sono sempre occasioni molto ghiotte: Natale, Carnevale, la festa di fine anno… c’è solo l’imbarazzo della scelta.

I personaggi della commedia dell’arte offrono molti spunti. Fanno parte della tradizione e della cultura italiana, ma sono personaggi che hanno varcato i confini nazionali e rappresentano un elemento di unione e condivisione interculturale.

In rete si trova facilmente materiale ludico-didattico a tema che permette di approfondire la conoscenza degli abiti e del carattere di questi personaggi. 

Non è difficile reperire piccoli copioni, pronti per l’uso.

Dalla lettura a copione alla lettura di un copione

Nelle scorse settimane abbiamo affrontato in classe il discorso diretto e indiretto. Abbiamo consolidato questa attività proponendo alla classe la lettura di diversi testi con parecchi dialoghi. Per rendere meno noioso l’ascolto e per motivare alla “lettura espressiva”, abbiamo proposto ai bambini di fare la lettura “a copione”

In periodo di Carnevale, abbiamo spontaneamente iniziato a cercare testi a tema: ed ecco che i copioni delle mini recite ci sono sembrati perfetti.

Abbiamo quindi selezionato tre copioni che facevano al caso nostro: uno più lungo e con diversi protagonisti per i bambini più predisposti e due più brevi, con soli due personaggi, adatti ai bambini più fragili.

Teatro dei burattini a scuola

La recita: un vero compito di realtà con il teatro dei burattini

Il teatro consente di sperimentarsi con la realtà vera, senza dover simulare situazioni o “giocare” a fare finta. Ecco come ha preso corpo il nostro spettacolo dei burattini.

1. Mercoledì: la prima lettura

Ogni compagnia teatrale inizia con la lettura individuale di tutto il copione scelto dal regista. 

Nel nostro caso la regia delle maestre ha individuato tre copioni; ogni bambino ne ha ricevuto solo uno, adatto per lunghezza e complessità, alle sue caratteristiche, da leggere a casa.

2. Giovedì: distribuzione delle parti

Il regista assegna le parti e ogni attore evidenzia sul proprio copione solo la parte di dialogo che dovrà interpretare.

Per ora ciascuno conosce solo il proprio testo; come i veri attori hanno però il compito di esercitarsi a casa a leggere con intonazione la propria parte ma devono conoscere anche quella degli altri o non sapranno quando devono intervenire.

4. Venerdì: lettura di gruppo

Abbiamo chiesto quindi ai bambini di disporsi a gruppi secondo le nostre indicazioni (seduti a terra, ma rispettando il distanziamento) per provare una lettura del copione in classe, in assoluta autonomia: questo è esattamente quello che fanno i veri attori di teatro.

In questa fase avevamo sei gruppi di bambini. Per ragioni che presto capirete, abbiamo assegnato ogni copione a due gruppi di bambini senza che loro lo sapessero. 

5. Compito: creazione dell’avatar

A questo punto abbiamo detto agli alunni che non avrebbero solo interpretato la loro parte leggendo il copione alla classe, ma avremmo messo in scena un vero “Teatro dei burattini”. 

È facile immaginare come ad ogni passaggio siano aumentati il loro coinvolgimento e la loro motivazione nonostante gli chiedessimo solo di leggere e rileggere lo stesso testo.

Per portare in scena lo spettacolo servivano quindi i burattini ed ecco il compito di realtà nel compito di realtà: abbiamo chiesto loro di realizzare il proprio personaggio utilizzando il cartoncino interno di un rotolo della carta igienica.

Ciascuno doveva informarsi su internet o chiedendo agli adulti di casa come fosse l’abito del proprio burattino ma aveva assoluta libertà di esecuzione.

Per la verità, abbiamo girato ai genitori qualche foto esemplificativa, ma nulla di più. A volte basta davvero poco per scatenare la creatività di grandi e piccini: sono comparsi a scuola delle creazioni assolutamente deliziose.

6. Lunedì: le prove generali  

A questo punto abbiamo chiesto ai bambini che avevano lo stesso copione di lavorare assieme. Si sono quindi creati tre gruppi che lavoravano sempre seduti a terra, sempre a debita distanza (quanto ai banchi… si spostano anche se non hanno le ruote, la nostra aula è davvero piccola, ma siamo riusciti ad organizzarci).

L’idea era la seguente: un bambino/a legge il copione e il suo omologo muove il burattino; alla seconda replica si invertono le parti.

In questo modo, per ogni scenetta serve il doppio degli attori, ma poi ogni scenetta viene interpretata due volte da attori diversi; così tutti possono sia recitare/leggere sia interpretare/muovere il burattino.

Se qualcuno ha troppe difficoltà può accordarsi col suo doppio e chiedere di muovere sempre il burattino (da noi però non è successo).

7. Martedì: si va in scena

Una scuola come la nostra ha mille risorse, tra le quali un teatrino di legno che solitamente fa parte degli arredi delle scuole dell’infanzia, ma che era rimasto tra “le cose che non si usano più”. Per noi era perfetto!

Ovviamente in tutte le classi c’è sempre anche chi non collabora, ma le maestre-registe non si scoraggiano e solitamente trovano una risposta a tutto…

Ma si è mai visto uno spettacolo senza presentatore? 

Uno degli alunni senza burattino ha accettato con entusiasmo di rinunciare a recitare per fare il presentatore nella prima parte dello spettacolo (se ricordate, ogni scenetta viene replicata nel secondo atto).

Ma si può fare uno spettacolo senza maestranze?

Un alunno ha accettato con entusiasmo di fare il siparista: ha aperto e chiuso le tende del teatrino come un vero attrezzista.

Si è mai visto uno spettacolo senza la claque?

È stato subito chiaro che nessuno poteva fare meglio di una nostra alunna per dirigere gli applausi del pubblico.

Lavagna teatro dei burattini

Conclusioni

Che dire, i bimbi si sono divertiti un sacco sia nel ruolo di teatranti sia come pubblico, le famiglie hanno collaborato e il tempo che noi abbiamo dedicato a questa attività è stato davvero poco: in effetti, la maggior parte del lavoro è stato fatto a casa.

Tutti gli obiettivi previsti sono stati ampiamente raggiunti:

  • coinvolgimento di tutti gli alunni;
  • ruoli adeguati alle reali possibilità di ciascuno;
  • valorizzazione del contributo di ciascuno;
  • gratificazioni reali e non simulate (ogni ruolo è indispensabile e gli attori non sono più importanti degli attrezzisti o del presentatore);
  • lettura fluida ed espressiva raggiunta da tutti quelli che hanno svolto il ruolo di attori (qualcuno ha pure trovato da solo i giusti tempi comici: strabiliante!);
  • realizzazione di un manufatto trovando da soli le caratteristiche, i materiali e le strategie più funzionali (compito di realtà);
  • condivisione di un’esperienza ma anche di un pezzo importante della nostra tradizione (educazione civica).

Chi ha esperienza di teatro conosce i brividi che suscitano gli applausi del pubblico. 

Questa esperienza è stata una bella iniezione di autostima sia per i bambini sia per noi maestre che li abbiamo diretti, indirizzati e infine fotografati e applauditi con immenso orgoglio.

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