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Il Lesson Plan per la programmazione didattica

Come preparare un Lesson Plan? Silvana Daniele e Letizia Maria Fossati, autrici de “La GuidAgenda CLIL”, ci forniscono alcuni esempi di schema di progettazione per orientare il docente.

lesson plan scuola primaria

Il successo della trasposizione didattica è basato su una buona e accurata progettualità. Se ciò vale per qualsiasi proposta formativa, assume ancora più rilevanza per una lezione in chiave CLIL.

Ciò vuol dire che nulla deve essere lasciato al caso ma, al contrario, è necessario che il docente progetti preventivamente e in modo chiaro e accurato il percorso di lavoro che andrà a sviluppare con i suoi alunni. A supporto di tale premessa, proveremo a commentare le parti costitutive di un Lesson plan, imprescindibili per una lezione CLIL di qualità.

Lo strumento che segue è un possibile esempio di schema che può tornare utile per orientare la progettualità del docente. Il Lesson Plan utilizzato contiene sintetici esempi di inserimenti a scopo esplicativo della parte descrittiva.

I dati utili

La prima sezione della tabella riguarda i dati di contesto: il nome dell’insegnante, la classe di riferimento, la data di inizio e di fine della lezione.

A tale proposito, si fa notare che lo schema può essere utilizzato per più di una lezione.

Infatti, in questa prima parte, è possibile preventivare più lezioni e, in tal caso, si può parlare di Unit ovvero di Unità di Apprendimento, con tempi approssimativamente orientativi e flessibili.

È altresì importante indicare la disciplina o, in un’ottica interdisciplinare, le discipline e l’argomento di riferimento.

Lesson plan/Programmazione didattica delle attività

Teacher:Class: First levelStarting date:Ending date:
Subject Area: Geography and Science
Lesson Topic: Habitats
No of Lessons:
Timing:

Interessante è la funzione rivestita dal “WALT” attraverso la quale l’insegnante enuncia alla classe, all’inizio di ogni lezione, i contenuti che saranno affrontati nel corso della Lesson.

WALT (What Are we Learning Today?)
Through this lesson children will… :
– Recognize different habitats.
– Identify the features of different habitats.
– Discriminate natural from physical environments.

Pianificare preventivamente e in modo accurato gli obiettivi di apprendimento, contribuirà a orientare la scelta consapevole delle attività, delle procedure, delle risorse necessarie oltreché delle verifiche finali.

È utile prevedere la distinzione tra obiettivi comportamentali, linguistici e relativi ai contenuti disciplinari, per rendere lo sviluppo del percorso più organico e coerente.

Inoltre, è bene stabilire un “timing” per lo svolgimento delle attività inserite nei vari step di progettazione, per avere un quadro complessivo dell’intera durata della proposta formativa che, ovviamente, può essere suscettibile di regolazione.

Step e obiettivi di apprendimento

Adesso, descriviamo gli step della lezione. Generalmente, l’inizio di una lezione, che chiameremo “Starter”, prevede delle attività (Lead in, Warm up/Ice breaking) di breve durata, presentate con modalità “leggere” per attrarre l’interesse degli alunni, per esempio un gioco strutturato, una canzone mimata, un brainstorming, funzionali a introdurre il nuovo argomento, a recuperare e creare dei collegamenti con le conoscenze pregresse, seguendo la struttura di una lezione a spirale (Spiral Curriculum by J. Bruner), e/o a riprendere lessico/strutture/contenuti di una lezione precedente.

Le “Main activities” permettono di entrare nel merito dell’argomento della lezione. Lo step 1 è il momento in cui l’insegnante presenta l’argomento (Input phase). Nello step 2 avviene un’organizzazione/elaborazione da parte degli alunni dei contenuti presentati (Sort out phase). Negli step successivi, che riguardano la fase di produzione (Output phase), verranno proposte attività diversificate, adeguate ai diversi stili di apprendimento degli alunni, gradualmente più sfidanti ma non impossibili.

La “Conclusion” risponde a una revisione compartecipata di ciò che è stato appreso. Pertanto, l’insegnante pone agli alunni delle domande per indagare sull’acquisizione dei contenuti veicolati nel corso della lezione, ma anche gli stessi alunni vengono sollecitati a farsi domande vicendevolmente.

Qualora le lesson fossero più di una, si potrebbe contemplare una “Plenary”, a conclusione dell’intera Unit, intesa come un momento metacognitivo da parte degli alunni che vengono accompagnati a riflettere sul proprio percorso di apprendimento, sul gradimento delle attività svolte, sulle difficoltà incontrate e su eventuali proposte da rilanciare.

L’interaction, come si può intuire, riguarda le modalità di organizzazione del lavoro degli alunni finalizzate a favorire interazione tra pari.

Nella colonna della “Language identification” saranno inseriti il lessico e le forme espressive utilizzate dall’insegnante per condurre la lezione e rivolgersi agli alunni.

L’ultima sezione “Teaching aids and learning materials” comprende l’individuazione delle risorse didattiche che possono essere di tipo multimediale, visivo, cartaceo, oppure oggetti reali e tutto ciò che è utile all’insegnante e agli alunni per la gestione ed elaborazione dei contenuti disciplinari.

Learning Objectives
Behavioural objectives:Language objectives:Content objectives:
To work in group and adopt a “think, pair, share” approach.

To listen to the classmates.

To use specific subject language.

To acquire vocabulary to approach subject contents.

To recognize the specific features of places.

To explore and observe the typical features of specific environments.

Teaching procedure / ActivitiesTimingInteraction: Whole class / Small group / Pair work / Individual workLanguage identification
(Lexis and structures)
Teaching aids and learning materials used
Lesson 1… hrs
Starter:
(Teacher captures children’s interest and activates prior knowledge).

L’insegnante presenta ai bambini la storia We’re going on a bear hunt di Michael Rosen.

… minutesWhole classToday I’m going to tell
you a story.
We’re going on a bear hunt big book and video, flash cards / word cards, booklet,
IWB, computer.
Main activities
Step 1:
(Input phase to introduce the content).

L’insegnante chiede ai bambini dove vivono e li fa riflettere sulle caratteristiche del proprio ambiente geografico di riferimento.

Whole classChildren, where do
you live?
Do you live in a wood, in a forest, in a cave, in a river or in a city / town?
Pictures of human and natural landscapes from the Internet.
Step 2:
(Sort out phase to practice and reinforce the content).

L’insegnante sollecita i bambini a focalizzare l’attenzione sull’albero attraverso le stagioni.

Whole classNow, let’s look at this
poster (Autumn in the
Woods poster).
The season tree worksheets.
Step 3:
(Output phase
children use new content and language through 4 skills listening, speaking,
reading, writing).

I bambini organizzano
una classificazione delle foglie in base alla loro forma e procedono con la relativa denominazione
scientifica.

Small groupReal leaves different in shapes and colours.
Conclusion:
Reflection on what and how has been learnt (Importance of questioning)
Whole class
Lesson 2
Starter:
Main activities:
Conclusion:
Plenary (at the end of
the Unit):
a moment of self-evaluation by pupils on their learning process.

Di seguito, l’ultima sezione del Lesson plan riguarda la valutazione che viene indicata con il termine “Assessment”.

La valutazione

È prevista una valutazione formativa (Assessment for learning), che valuta le competenze dei singoli alunni attraverso osservazioni continuative e costanti del loro processo di apprendimento ed è quella più congeniale alla metodologia CLIL.

Gli alunni vengono invitati a lavorare su “compiti autentici/di realtà/in situazione” e poi valutati attraverso rubriche valutative. Questo tipo di valutazione permette di dare agli alunni un riscontro sui progressi compiuti, di far emergere gli aspetti su cui intervenire con strategie e interventi finalizzati a supportare e risolvere eventuali criticità.

Abbiamo, poi, una valutazione sommativa (Assessment of learning), che si concentra sugli obiettivi di apprendimento e permette all’insegnante di capire il livello di acquisizione delle conoscenze da parte di ogni singolo alunno per poter, anche in questo caso, intervenire, se necessario.

Nel CLIL è importante che lo studente sia partecipe del processo valutativo. Pertanto, bisognerebbe contemplare anche dei momenti di autovalutazione, ovvero “Self-assessment”, in cui l’alunno riflette metacognitivamente sul proprio percorso formativo. Sarebbe interessante prevedere anche una valutazione tra pari, “Peer or group assessment”, in cui due o più alunni si valutano vicendevolmente.

Assessment
Formative assessment: 
– by observing the pupils during all the activities
– through questioning
– through rubrics
Summative assessment:
– through some tests (fill in the gaps, multiple choice, true/false, match, oral, …)
Self-assessment/peer assessment:
– through checklists, observation grids, questionnaires, interviews…

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda a La GuidAgenda CLIL Le discipline in lingua inglese per le classi 4a e 5a, Gaia Edizioni.

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