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Scrivere come i Sumeri

Lo studio della storia offre mille opportunità per creare mini laboratori. I nostri bambini potranno così divertirsi e imparare, svolgendo attività squisitamente manuali. Scrivere come i Sumeri è una di queste.

Scrivere come i Sumeri

Lo scorso anno abbiamo “giocato” a fare gli archeologi: con sabbia, pennello lente e taccuino. Si veda l’articolo Il fantastico mondo dei fossili viventi.

Quest’anno invece la nostra classe è diventata una “edubba” (letteralmente “casa delle tavolette”, ovvero la scuola al tempo dei Sumeri).

Ecco di seguito la nostra esperienza.

Secondo la nostra progettazione didattica, a questo punto dell’anno avremmo dovuto ospitare in classe un esperto per condurre un laboratorio di scrittura cuneiforme, con tanto di argilla e stilo di legno per tutti.

Purtroppo, un imprevisto dell’ultimo minuto ha fatto saltare questo bel programma… Ma le maestre, si sa, sono cintura nera di creatività.

Pasta modellabile e bacchette per scrivere come i Sumeri

Per cancellare la delusione dagli occhi dei nostri aspiranti piccoli scribi, siamo partite dalla pasta modellabile (per le mattonelle).

Il passo successivo è stato quello di trovare qualcosa che potesse fungere da stilo. Le matite possono andare bene, come pure le bacchette per il cibo.

Abbiamo spiegato ai bambini che ogni mattonella sumera aveva più o meno le dimensioni del palmo della mano, così da poter essere tenuta ferma comodamente. Lo stilo andava impugnato esattamente come si impugna il coltello delle bistecca: l’indice deve spingere verso il basso e imprimere le piccole sagome sull’argilla morbida.

Quando si riesce ad attivare la loro fantasia, i bambini hanno la capacità di vedere anche quello che non c’è: così la matita trova spontaneamente la giusta impugnatura (dopo qualche tentativo) e in pochissimi minuti la delusione lascia il posto all’entusiasmo.

Tutti si sono impegnano a modellare e impugnare con diligente serietà, e in breve tempo le tavolette si sono riempite di segni, a volte precisi, a volte decisamente originali.

Scrivere come i sumeri

Conclusioni

Qualcuno, di tanto in tanto, dimenticava di riprodurre i segni incisi sulla tavoletta fotografata nel libro di testo. Un altro impastava più volte il suo panetto colorato; perso nei suoi pensieri, forse immaginava di essere veramente seduto all’ombra di una ziggurat.

Al suono dell’ultima campanella una certa delusione ricompare sui volti degli alunni: così abbiamo comunicato, sorprendendoli, che avrebbero potuto portare a casa la loro tavoletta colorata d’argilla sintetica.

Gli sguardi si sono illuminati di nuovo e bambine e bambini hanno avuto un guizzo che per noi ha il valore di dieci minuti di applausi a scena aperta. Tanto che, per reazione, li abbiamo ringraziati con un inchino e li abbiamo invitati a disporsi in fila con il loro trofeo in mano.

Pochi istanti dopo… tutti a mostrare, con meritato orgoglio, la loro opera a chi li attendeva fuori dal cancello!

A dimostrare ancora una volta che si può fare tanto anche con poco (in questo caso poco tempo e poco materiale).

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