Per alcuni bambini, specialmente se stranieri di recente immigrazione oppure alunni con disturbo del linguaggio, la difficoltà di comporre una frase completa permane per molto tempo. Alessandra Baldi e Francesca Grenzi ci suggeriscono come aiutarli a passare dalla parola alla frase con attività inclusive e al tempo stesso ludiche.

Una tappa fondamentale nello sviluppo del linguaggio è rappresentata dal passaggio dalla parola-frase alla frase di senso compiuto. Passaggio che, al momento dell’ingresso alla scuola primaria, è solitamente già stato superato nella comunicazione orale. Da molti alunni ma non da tutti.
Abbiamo osservato che ci sono sempre più bambini che parlano nello stile dei messaggi in chat, ad esempio: «Posso un foglio?», «Posso la mela?», «Maestra, bagno per favore?».
Pare che i verbi siano solo degli inutili orpelli… Mentre un «per favore» è per fortuna quasi sempre ancora presente.
Sappiamo bene che la costruzione della frase torna ad essere un problema per molti bambini nel momento in cui viene chiesto loro di passare dal parlato allo scritto. Le omissioni sono frequentissime.
Nelle “classi arcobaleno” riscontriamo che, per alcuni bambini, la difficoltà di comporre una frase completa permane per molto tempo. Questo accade anche nella comunicazione orale, soprattutto quando ci rapportiamo con alunni stranieri di recente immigrazione o con bambini con disturbo del linguaggio.
È quindi utile trovare attività “inclusive” e possibilmente “ludiche”, dato che per i bambini in difficoltà sarà necessario ripetere più e più volte questo lavoro prima che l’apprendimento diventi un automatismo.
La frase smontata
Sappiamo bene che in classe terza è il momento di affrontare l’analisi logica. Si tratta di “smontare” la frase, dividerla in sintagmi e dare ad ogni “pezzo” un nome, a partire dalla frase minima per poi arrivare a individuare le varie espansioni.
Francesca aveva realizzato il “Gioco delle frasi” con i simboli in CAA e con il velcro, ma la sua creatività è illimitata (e un papà falegname è una bella risorsa!).

Così ha recuperato, per i bambini più in difficoltà, il codice colori che aveva già utilizzato (rosso → nome-soggetto; verde → verbo-predicato; azzurro → espansioni-complementi).
Per gli altri bambini ha riadattato vecchi cubetti di legno per passare al secondo livello di difficoltà: l’introduzione di articoli, preposizioni, connettivi temporali ecc.
Alunni DVA o stranieri di recentissima immigrazione
Gli alunni DVA che non sono in grado di scrivere, ma in grado di formare semplicissime frasi con i simboli in CAA, si esercitano con i maxi cubi colorati formando frasi partendo da fotografie o immagini.
Alunni di recentissima immigrazione, che stanno lentamente acquisendo le competenze nel formare frasi, possono consolidare il proprio italiano usando ancora i simboli e iniziando a leggere in autonomia le parole presenti sopra al simbolo.
Si arriva così alla comprensione, che quasi tutte le frasi in italiano necessitano, di tre parti : “chi?” “che cosa fa? / che cosa-chi?” oppure “dove?” o “come?” ecc.
Il rinforzo dell’analisi grammaticale
Il resto della classe rinforza l’analisi grammaticale (articolo, nome, aggettivo, verbo, preposizione…) e l’analisi logica (soggetto, predicato, espansione diretta e indiretta).
Anche gli allievi con BES possono affrontare questo tipo di attività perché, “lavorando con le mani”, l’attenzione si focalizza maggiormente e se ne prolungano i tempi migliorando la loro performance.
Le possibili varianti sono infinite, è possibile (di base):
- comporre quante più frasi possibili (in questo caso bisogna fornire tanti cubetti);
- leggere le frasi e auto-correggersi spostando i cubetti;
- scrivere le frasi su un foglio per essere certi che siano sempre diverse;
- scambiarsi le frasi (chi usa la tabella con l’analisi grammaticale ordina i singoli cubetti; chi usa la tabella con l’analisi logica deve individuare i sintagmi e disporre i cubetti a “gruppi”).
Analisi grammaticale

Analisi logica


È inoltre possibile implementare attività “avanzate”.
Per esempio:
- per aumentare la difficoltà, offriamo tutti i verbi all’infinito e aggiungiamo un connettivo temporale (“ieri”, “oggi”, “domani”…) poi chiediamo di leggere la frase ma di coniugare il verbo nel giusto tempo e nella giusta persona;
- facciamo un gioco a squadre, che, con l’introduzione di una piccola competizione, rende tutto più gradevole. Basta creare delle coppie di alunni e chiedere loro di trovare e scrivere quante più frasi riescono (il più veloce nella scrittura svolgerà il ruolo di “scrivano” e il più agile nel manipolare i cubetti assemblerà le frasi);
- divertiamoci con le frasi “matte”. In questo caso è meglio usare solo verbi transitivi e la regola è solo quella di seguire il modello “soggetto / predicato / complemento oggetto”.
TOPO – GATTO – MANGIARE – INSEGUIRE – SPAVENTARE – FORMAGGIO – IL

Anche questa ultima attività, svolta in piccolo gruppo con la supervisione di Francesca, è piaciuta parecchio e tutti insieme ci siamo fatti davvero tante risate.
Per estendere la proposta a tutta la classe, non disponendo di tanti cubetti, abbiamo optato per semplici cartellini su cui abbiamo scritto ARTICOLI, NOMI, PREPOSIZIONI, VERBI e, volendo, gli AVVERBI DI TEMPO.
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