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Il quaderno dei resti

Durante la prima parte dell’anno scolastico possiamo pensare e progettare strumenti per la comunicazione e l’auto-narrazione che possono aiutare il bambino e noi adulti a ricordare, documentare e consolidare le esperienze vissute quotidianamente. 

Il quaderno dei resti

Il “quaderno dei resti” è uno strumento utilissimo per promuovere l’auto-narrazione del bambino, che deve rispecchiare il suo livello comunicativo.

È un semplice quaderno, solitamente ad anelli o un porta listino, dove vengono raccolti i “resti” delle esperienze significative che il bambino vive quotidianamente (attività, gite, spettacoli ecc..).

I “resti” possono essere: fotografie con didascalia oppure oggetti concreti o parti di essi (plastilina, sabbia, conchiglie, stelle filanti, scontrino, biglietto del teatro, ecc.).

È necessario mettere nel quaderno quanto può essere utilizzato dal bambino per raccontare ciò che ha vissuto. Si possono usare anche i simboli CAA per didascalie.

Il quaderno dei resti
Il quaderno dei resti – Esempio

Questo strumento fornisce un supporto visivo ed elementi che possono arricchire il dialogo con il bambino stesso e lo aiutano a farsi capire meglio dall’interlocutore.

Il quaderno dei resti verrà utilizzato nei vari contesti di vita del bambino: casa, scuola e gli altri ambienti frequentati. Il quaderno dei resti gli permetterà, insomma, di poter comunicare su elementi non presenti nell’ambiente in cui si trova e su esperienze vissute.

È bene ricordare che questo strumento, pensato per gli alunni DVA, è utilissimo anche per gli alunni BES-stranieri non italofoni neo-inseriti, nell’ottica di favorire la comunicazione scuola-famiglia laddove anche i genitori avessero difficoltà con la lingua italiana. 

Potenzialità del quaderno dei resti

Ecco di seguito le principali:

  • risulta uno strumento povero, di facile costruzione da utilizzare in modo sistematico;
  • consente al bambino di mostrare e raccontare, anche con la sola indicazione del “resto”, l’esperienza vissuta;
  • sostiene l’arricchimento del vocabolario;
  • documenta le attività che svolge quotidianamente il bambino;
  • fornisce occasioni di scambio comunicativo;
  • permette all’adulto di avere dei riferimenti concreti per interagire con il bambino.

Raccogliendo e conservando le esperienze, il quaderno dei resti può diventare un supporto e una guida per la memoria del proprio vissuto.

Consigliamo di iniziare la realizzazione del quaderno dalla prima pagina, da creare il primo giorno con il bambino.

Da quel momento, una volta al giorno (come una routine imprescindibile), chiunque sia con il bambino (docente di sostegno, docente di classe ecc.) scriverà, annoterà, incollerà e timbrerà con lui un simbolo, una foto o un oggetto per documentare uno dei momenti o delle occupazioni più importanti della giornata.

Sembra un’attività impegnativa ma, una volta presa confidenza con questa routine, diventa molto naturale e il quaderno si creerà da sé.

Alla fine dell’anno si otterrà un quaderno ricco di esperienze che documentano il lavoro svolto dal docente a scuola con l’alunno. 

Il quaderno dei resti – Esempio

Perché adottare il quaderno dei resti

Questo tipo di quaderno è un aiuto per:

  • l’alunno, per l’auto-narrazione. A molti bambini piace rivedere fotografie e oggetti che evocano il ricordo dei giochi, delle attività e delle emozioni provate. Questo quaderno andrà messo in cartella tutti i giorni, in modo che l’alunno, una volta a casa, possa “raccontare“ la sua giornata a scuola ai genitori attraverso l’aiuto delle immagini e oggetti;
  • la famiglia, che attraverso questo strumento è quotidianamente informata su ciò che si è fatto a scuola e fornisce un aiuto visivo e fisico per comunicare con il proprio figlio;
  • l’insegnante, perché è un vero e proprio diario di bordo che documenta le attività svolte durante tutto l’anno scolastico. Con molti bambini non si possono fare “verifiche tradizionali” perché non seguono un percorso didattico riconducibile agli obiettivi della scuola primaria o infanzia. Questo quaderno, a fine anno, risulterà di per sé una verifica del PEI (Piano Educativo Individualizzato) del nostro alunno.
  • il “terapeuta” (cioè logopedista, neuropsichiatra infantile, altro educatore ecc.). Va ricordato che figure di supporto alla famiglia possono fornire molti consigli utili a noi insegnanti, ma purtroppo non vedono il bambino nella sua quotidianità. Questo quaderno può essere di supporto anche a loro, per conoscere le attività che l’alunno svolge a scuola e per valutarne i progressi.
Il quaderno dei resti – Esempio

Consigli pratici:

A mano a mano che i giorni passano, i fogli aumentano e il raccoglitore che diventa sempre più pesante! E visto che questo diario va messo in cartella tutti i giorni è meglio alleggerirlo…

Si può scegliere di tenere all’interno del raccoglitore solo i fogli del mese corrente e del mese precedente. Predisponendo un secondo raccoglitore dove riporre, momentaneamente, i fogli dei mesi precedenti.

Alla fine dell’anno scolastico rimetteremo tutto dentro al primo raccoglitore e atterremo così un super diario annuale decisamente ricco di esperienze e di emozioni.

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