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L’invenzione del computer

Chi ha inventato il computer? In questo articolo ripercorriamo le tappe principali dell’invenzione del computer, una storia lunga secoli e che ha avuto molti protagonisti.

Invenzione del computer

Da molto tempo (secoli, ormai) gli uomini progettano e costruiscono macchine per effettuare calcoli. A quando risale l’invenzione del computer?

Il primo modello di “calcolatore” arrivato a noi la è la macchina di Anticitera (~250-100 a.C.), un planetario costituito da un complesso sistema di ingranaggi in grado di calcolare il movimento di Sole, Luna e di alcuni pianeti.

Nei libri di storia della tecnologia viene spesso indicato come primo calcolatore meccanico vero e proprio la Pascalina (~1642), progettata da Blaise Pascal.

Grande come una scatola da scarpe, era in grado di effettuare addizioni e sottrazioni.

Leibniz, intorno al 1673, presentò una propria macchina in grado anche di moltiplicare e dividere.

Verso il computer moderno

Successivamente (1837-1871) Charles Babbage progettò la macchina analitica. Un calcolatore a vapore che, a differenza della macchine precedenti, era pensato per svolgere compiti generici, essendo programmabile.

La connazionale Ada Lovelace predispose, su carta, la procedura per generare una successione di numeri razionali denominata “numeri di Bernoulli”. Per tale motivo viene considerata la prima programmatrice.

La macchina analitica non venne mai realizzata, ma dal punto di vista concettuale il salto fu enorme.

Il computer nel ventesimo secolo

Il computer moderno è una macchina in grado di eseguire operazioni logico-matematiche in maniera automatizzata, seguendo le istruzioni impartite.

Dal ventesimo secolo i computer hanno avuto un forte sviluppo grazie ai progressi scientifici emersi nel campo dell’elettrotecnica e dell’elettronica.

Figure chiave nella storia del computer

Prima e durante la seconda guerra mondiale l’ingegnere Konrad Zuse costruì una serie di calcolatori moderni. Il più avanzato, lo Z3, era completamente programmabile e usava il sistema binario. Venne distrutto durante i bombardamenti su Berlino del 1943-44.

In maniera totalmente indipendente, l’inglese Alan Turing nel 1936 elaborò il concetto di macchina “astratta”, in grado di leggere istruzioni scritte su nastro ed eseguirle.

Lo statunitense Claude Shannon nella sua tesi universitaria (1937) descrisse come unire l’algebra di Boole dei circuiti elettrici ai relais tipici degli impianti telegrafici (molti diffusi all’epoca). Successivamente coniò il termine bit, inteso come unità elementare dell’informazione (valore 0 oppure 1).

L’ungherese John von Neumann, abbandonata l’Europa durante il periodo di ascesa del nazismo, si trasferì negli USA dove contribuì a definire la cosiddetta architettura di Von Neumann (~1945), un modello di computer implementato ancora oggi.

L’invenzione del computer moderno

I computer come li conosciamo noi (detti “home” oppure “personal”) vennero introdotti sul mercato nella seconda metà degli anni ’70 del ventesimo secolo.

Nella miniaturizzazione dei computer ebbe un ruolo fondamentale un fisico italiano, Federico Faggin, che sviluppò i primi microprocessori di Intel. Un’enorme potenza di calcolo in pochissimo spazio.

La diffusione dei computer nelle nostre case avvenne grazie a tre figure chiave: Steve Wozniak e Steve Jobs di Apple (con l’Apple II del 1977) e Jack Tramiel, un polacco superstite dell’Olocausto che negli Stati Uniti d’America fondò la Commodore e nel 1977 lanciò il PET, un computer molto utilizzato anche a livello scolastico.

Precedentemente, nel 1965, la società italiana Olivetti, di Ivrea (TO), aveva presentato un calcolatore programmabile, l’Olivetti Programma 101, che poteva stare comodamente su una scrivania.

Era caratterizzato da un’estetica innovativa ed ebbe buona diffusione fino al 1971.

I computer oggi

Qualche decennio fa Bill Gates aveva profetizzato che nel futuro ci sarebbe stato un computer su ogni scrivania e in ogni casa.

In realtà il computer è diventato ancor più pervasivo. Al giorno d’oggi i computer sono ovunque. Gli smartphone, gli orologi, le console per videogiochi, le digital board a scuola, i televisori, i navigatori satellitari e gli altri elettrodomestici di nuova generazione… sono tutti computer e spesso sono interfacciati tra di loro, oltre che a Internet.

Enormi potenzialità che per essere sfruttate correttamente necessitano di buona conoscenza di questi strumenti.

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