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Microlearning

Il microlearning è una strategia di formazione che si basa sul fornire contenuti di apprendimento brevi e concisi, anche della durata di soli pochi minuti. Agli studenti viene così offerta la possibilità di apprendere in maniera incrementale.

Microlearning

I contenuti possono essere costituiti video, immagini, infografiche, quiz, esercizi pratici e così via.

Benché molto utilizzato in ambito in ambito aziendale per la formazione dei dipendenti, il microlearning può essere applicato anche in altri contesti, quali l’istruzione scolastica, la formazione professionale e l’apprendimento informale.

Quando è utile il microlearning? Quando si ha a disposizione poco tempo per imparare e quando è necessaria una formazione personalizzata in base alle esigenze specifiche dello studente, al suo livello di competenza e agli obiettivi di apprendimento.

Inoltre, il microlearning può rivelarsi particolarmente utile in situazioni di didattica a distanza o didattica ibrida, data la sua caratteristica di essere multi-piattaforma.

Non è comunque possibile trasformare in maniera automatica lezioni “tradizionali” in microlearning, magari semplicemente suddividendo i contenuti più lunghi in brevi “pillole”. L’intero percorso di apprendimento deve essere ripensato.

Attenzione e microlearning

Esiste un termine per descrivere l’effetto dell’enorme quantità di informazioni, a cui siamo esposti ogni giorno, che “fanno a gara” per catturare la nostra (limitata) attenzione. Si parla di “economia dell’attenzione”.

In questo scenario, l’attenzione viene considerata una risorsa preziosa e limitata, offerta in cambio di contenuti di valore.

Alcuni studiosi affermano che nell’ambito di un’ora di lezione, il tempo dedicato alla presentazione di nuove informazioni non dovrebbe superare i quindici minuti.

Il resto dell’ora dovrebbe essere dedicato a discussione, applicazione, esercitazioni ecc.

Una lezione in modalità microlearning potrebbe avere, quindi, una struttura simile a questa:

  • input (presentazione delle informazioni);
  • 1° intervallo di apprendimento (es.: con un video legato al tema);
  • attività di richiamo (es.: quiz);
  • 2° intervallo di apprendimento (es.: un gioco legato al tema);
  • applicazione (es.: con uno “scenario ramificato”, dove si richiede allo studente di prendere una decisione e quindi si presentano le conseguenze che producono ulteriori scelte e così via).

Gli svantaggi del microlearning

Nell’apprendimento in microlearning, in cui il fattore tempo è determinante, si punta a rispondere a una sola domanda alla volta.

Non si tratta quindi di una strategia adatta a lavorare su argomenti troppo ampi o totalmente sconosciuti allo studente, mentre può funzionare meglio per approfondire determinate tematiche o rafforzare conoscenze già assimilate.

Micro-apprendimento e micro-contenuti

La progettazione didattica dei micro-contenuti si concentra su strategie e strumenti pedagogici adeguati, volti a facilitare la co-creazione e l’uso delle informazioni, piuttosto che a coprire un determinato ambito di conoscenza entro un preciso periodo di tempo.

La progettazione didattica del microlearning dovrebbe riguardare:

  • la progettazione dei micro-contenuti;
  • la progettazione delle attività basate su micro-contenuti.

Quando possibile, andrebbe evitato un ordinamento gerarchico delle lezioni da rispettare scrupolosamente.

Gli studenti, anzi, dovrebbero essere incentivati a scegliere personalmente i micro-contenuti da imparare, nell’ottica di diventare sempre più partecipi del processo di apprendimento, auto-educandosi alla formazione.

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