Il blog di didattica per la scuola primaria
banner

CLIL: Building Vocabulary. La costruzione del vocabolario

La costruzione del vocabolario negli alunni di scuola primaria non è un processo facile, specialmente quando si tratta di una lingua straniera. In questo articolo, Silvana Daniele e Maria Letizia Fossati, autrici per Gaia Edizioni de “La GuidAgenda CLIL”, forniscono strategie e interessanti suggerimenti per aiutare i bambini ad arricchire il proprio patrimonio lessicale.

CLIL Costruzione del vocabolario

Parliamo di CLIL e costruzione di vocabolario. Conoscere i vocaboli della propria lingua è un fattore fondamentale per la comprensione della lettura, così come per lo sviluppo delle abilità comunicative.

Sappiamo tutti quanto sia difficile esprimere pensieri e sentimenti senza le parole adeguate: più è ricco il nostro bagaglio linguistico e più saremo in grado di capire ciò che ascoltiamo, che leggiamo, che scriviamo. Tutto ciò è ancora più difficile quando si deve parlare una lingua straniera.

La costruzione del vocabolario negli alunni di scuola primaria che affrontano lo studio dell’inglese è un processo complesso. Noi insegnanti possiamo però renderlo efficace e divertente, facendo ricorso a strategie mirate.

La prima regola da osservare è che la presentazione di nuovi vocaboli non deve mai avvenire a caso, fuori contesto, ma deve sempre essere correlata:

  • ad un’esperienza contestuale (un argomento che stiamo affrontando;
  • a una storia che stiamo raccontando, un dialogo);
  • al reale interesse dei nostri alunni.

Usiamo oggetti reali (realia) e laddove questo non sia possibile, ricorriamo alle immagini che potremo trovare facilmente nel web.

Partiamo sempre dai vocaboli più semplici (partendo da 3 a 5 per settimana nelle classi più basse), incitiamo i bambini ad utilizzarli il più possibile in classe. La ripetizione è sempre estremamente utile ed efficace. Questo permetterà agli alunni di utilizzare i nuovi vocaboli anche fuori dal contesto scolastico e ricordarli nel lungo periodo.

Per mantenere motivati i bambini ricorriamo ad attività divertenti e ricordiamoci di rimarcare sempre in modo positivo i loro sforzi.

Le strategie per la costruzione del vocabolario

Ci sono alcune strategie molto utili nell’aiutare i bambini a imparare, ma soprattutto a memorizzare le parole da apprendere. Le elenchiamo qui con un ordine che parte dalle più semplici, da adottare nelle classi più basse della scuola primaria, alle più complesse, adatte ai bambini più grandi.

  • Visual Aids: disegni, fotografie, flashcards, video che rappresentano le parole che vogliamo far apprendere.
  • Labeling: etichettiamo gli arredi della classe, facciamolo mentre mostriamo le etichette ai bambini, leggiamo la parola, invitiamo a ripeterla (per esempio: window, door, closet, teacher’s desk, desk, blackboard…).
  • Play Games: incorporiamo quanti più giochi possiamo nelle lezioni: memory cards, word puzzles, e board games renderanno semplice e divertente l’apprendimento di nuovi vocaboli. Cominciamo con giochi che richiedano l’uso di un solo termine (per esempio: Snap, Bingo, What’s missing?), ma passiamo via via a giochi che richiedano l’uso di una frase (Simon says, I go to the market to buy …).
  • Daily Routine: il valore della ripetitività del linguaggio, oltre che delle azioni, è fondamentale alla memorizzazione. Usiamo il più possibile la lingua target nei vari momenti della giornata scolastica (il saluto del mattino, la risposta all’appello, l’apertura e la chiusura della lezione).
  • Songs and Rhymes: l’uso di canzoni e filastrocche ha una parte importante nell’apprendimento linguistico. I bambini adorano il ritmo. Ricordiamo di adeguare la scelta delle canzoni all’età dei nostri alunni.
  • Storytelling: raccontiamo storie nella lingua target, presentiamo i vocaboli chiave della storia con immagini, prima di cominciare il racconto, così da facilitarne la comprensione. Utilizziamo libri illustrati o, in alternativa, immagini che aiutino a capire le situazioni e gli avvenimenti.
  • Cultural Exposure: introduciamo gli alunni alla civiltà dei popoli anglofoni associando aspetti della loro cultura con la lingua, attraverso la presentazione di cibi, feste e tradizioni.
  • Role Plays: praticare la lingua con gli altri, sia in coppia che in piccoli gruppi, risulta motivante poiché rappresenta situazioni che si avvicinano alla realtà e il linguaggio praticato può essere usato anche al di fuori del contesto scolastico.
  • Word or phrase of the week: ogni settimana possiamo usare una parola d’ordine per l’entrata in classe, che sarà un solo vocabolo per gli alunni più piccoli, ma un’intera frase per i più grandi.
  • Technology: l’uso di app didattiche e altre risorse online vedono i bambini molto coinvolti; utilizziamole.
  • Conversational Practice: coinvolgiamo gli alunni in conversazioni che permettano l’uso delle nuove parole. Anche se, inizialmente, il bagaglio linguistico è limitato, incoraggiamoli ad usarlo, aiutiamoli scrivendo alla lavagna le strutture da utilizzare.
  • Books and Magazines: forniamo agli alunni quanti più possibili libri nella lingua target e giornalini, che potranno essere sfogliati autonomamente o in coppia; leggere anche solo qualche parola o frase sarà di grande aiuto per espandere il vocabolario.

La lezione CLIL per la costruzione del vocabolario

Ma come possiamo aiutare i nostri alunni a espandere il proprio vocabolario durante le lezioni CLIL? Diamo qui qualche consiglio senza entrare nel merito delle quattro tipologie di lingua tipiche delle lezioni Clil (content-obligatory language, content-compatible language, high and medium frequency words, e collocations), che vedremo in modo più specifico in un’altra occasione.

– Cominciamo sempre con l’introdurre in anticipo i vocaboli chiave e le strutture specifiche per l’argomento che dovremo trattare. Lo faremo mostrando immagini sulla LIM, o attraverso poster o immagini che riusciremo a reperire da varie fonti.

– Utilizzeremo tutte le strategie viste più sopra, sempre prima di entrare nel vivo del topic che dovremo presentare.

– Abituiamo gli alunni all’uso di glossari bilingue, word books, per poi passare ai dizionari monolingui.

– Utilizziamo sempre i graphic organizers, la schematizzazione per parole chiave aiuta la memorizzazione dei contenuti

Non stanchiamoci di presentare task linguistici, di ascolto o di lettura, da svolgere in coppia o in piccoli gruppi, quali:

  • Ascoltare e identificare oggetti in un luogo/ chi parla/ posizioni;
  • Riordinare informazioni in ordine (ad esempio gli stati di un ciclo vitale);
  • Ascoltare e riempire una tabella;
  • Prendere appunti durante una spiegazione utilizzando parole chiave;
  • Ascoltare ed etichettare un diagramma, un grafico, delle didascalie;
  • Ascoltare e completare un testo con buchi (fill in the gaps);

Conclusioni

In sintesi, sono tante le strategie a cui possiamo ricorrere per permettere ai nostri alunni di apprendere una L2, di imparare a usarla, di familiarizzare il più possibile con essa.

È importante che ciò avvenga nel pieno rispetto dei ritmi di ognuno di essi, senza dimenticare che l’apprendimento di una lingua straniera è paragonabile a “una goccia che scava la roccia”: l’esposizione alla lingua necessita di costanza e di tempo, di piccole dosi quotidiane ma reiterate e continuative.

Condividi


Precedente:
Successivo:

Autore / autori


Articoli simili

Imparare facile: italiano per alunni BES
Imparare facile, italiano per BES
KWL, l’acronimo vincente per fare CLIL
KWL acronimo vincente per fare CLIL
Italiano L2 a scuola: il seminario 2023
Italiano L2 a scuola: il convegno