Con CoSpaces è semplice creare un museo virtuale assieme ai propri alunni: un’esperienza realmente interdisciplinare. In questo articolo le basi per iniziare.

CoSpaces è una piattaforma per la creazione facilitata di mondi 3D interattivi, utilizzando il coding per portare la realtà aumentata e la realtà virtuale in classe. Ne abbiamo già parlato nell’articolo “Apprendere con CoSpaces”.
Sempre in un precedente articolo abbiamo parlato di tour virtuali resi disponibili online da alcuni musei tra i più famosi al mondo, ad esempio il Museo Egizio di Torino.
Ora saremo noi a realizzare un’esposizione da rendere disponibile online!
La struttura del museo virtuale
Creiamo un nuovo progetto (Figura 1) e scegliamo una scena vuota oppure una scena contenente elementi che pensiamo di poter riutilizzare o adattare. Nel nostro caso “Large gallery” andrà benissimo (Figura 2).


Osserviamo dov’è posizionata inizialmente la videocamera (Figura 3). La sposteremo in seguito.

Nella struttura che abbiamo caricato non ci sono porte, ma non è un problema. Possiamo eliminare tre delle quattro finestre (Figura 4) e ridimensionare la finestra rimasta per trasformarla in una porta (Figura 5).


Spostiamo la videocamera all’esterno del museo, puntandola davanti alla porta (Figura 6). L’esplorazione del museo da parte dell’utente inizierà proprio da quel punto, con quella visuale.

Possiamo inserire il nostro museo all’interno di un contesto cittadino (o altro, a scelta), eventualmente aggiungendo effetti speciali, come in Figura 7 e Figura 8.


Inserire un’opera d’arte nel museo virtuale
Le opere da mettere all’interno del museo vanno caricate come file in formato grafico (Figura 9). È interessante osservare che CoSpaces accetta anche modelli 3D e file audio e video.

Proviamo a caricare un dipinto, memorizzato nel disco fisso del computer sotto forma di file.jpg (abbiamo usato una foto di Steve Johnson su Unsplash). Una volta caricato, il file va trascinato all’interno del museo (Figura 10).

Con il tasto destro del mouse facciamo apparire il menu che ci consente, tra le varie cose, di modificare la dimensioni e l’orientamento dell’oggetto (Figura 11).

Si può agire sia in maniera grafica sia digitando i valori desiderati a mano, per una maggiore precisione (Figura 12).

Con un po’ di pazienza si riesco ad allineare il quadro a una delle pareti interne (Figura 13). Si utilizza la visualizzazione dell’altro per verificare la correttezza della posizione.

Per “spiegare” l’opera d’arte con una didascalia possiamo posizionare un ulteriore file grafico contenente il testo desiderato (si può utilizzare qualsiasi editor testuale e fare uno screenshot di quanto digitato, ad esempio).
In alternativa possiamo inserire nel progetto una guida animata (Figura 14), caricata dai “Personaggi” di CoSpaces.

La didascalia del quadro può essere inserita come “dialogo”, pronunciato dal personaggio che abbiamo caricato (Figura 15 e Figura 16).


In alternativa è possibile programmare il personaggio che abbiamo inserito (così come è possibile programmare qualsiasi altro elemento del nostro progetto).
Prima di poter programmare un Elemento dobbiamo attivare la sezione “Codice”, come in Figura 17.

Per esempio facciamo dire qualcosa al personaggio quando l’utente fa un click su di esso (Figura 18). La programmazione in CoSpaces è molto simile a quella in Scratch.

Conclusioni
Abbiamo visto che con CoSpaces è possibile realizzare un museo virtuale, anche senza usa il il coding.
Ovviamente la conoscenza della programmazione consente di costruire ambienti ben più complessi di quello che abbiamo appena mostrato.
Si pensi solo alla possibilità di elementi che si attivano al passaggio dell’utente o quando si preme un determinato pulsante. Le possibilità sono davvero infinite!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.